Dall'AUR, Agenzia Umbria Ricerche, riceviamo e pubblichiamo il focus "Export umbro: Usa e dazi commerciali. Cosa cambia sullo scenario internazionale" .

A partire da marzo 2025, in un contesto di forte crescita dell’export italiano e umbro verso gli Stati Uniti, l’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump ha avviato un graduale irrigidimento della propria politica commerciale. L’applicazione di sanzioni, concretizzata il 2 aprile, è stata più volte sospesa e rinviata, fino ad una recente comunicazione che ne annunciava l’intenzione di introdurre dazi del 30% sulle importazioni dall’Unione Europea, a partire dal 1° agosto. Tuttavia, l’accordo del 27 luglio tra Unione Europea e America ha cambiato la situazione: su quasi tutte le merci sono stati stabiliti dazi del 15%, con l’esenzione totale (quindi tariffe zero) per quei prodotti considerati strategici per Bruxelles. Tra questi prodotti vi rientrano: aerei e le relative componenti, i prodotti cimici e agricoli, le apparecchiature per semiconduttori, risorse naturali e materie prime critiche. Resta incerta la situazione dei vini, mentre per l’acciaio e l’alluminio continuano, invece, i dazi al 50%, a livello globale, fatta eccezione per l’Inghilterra.

L'andamento

Nella fase immediatamente antecedente il primo annuncio delle misure protezionistiche, l’export italiano verso gli Stati Uniti ha registrato una crescita tendenziale dell’11,8%, con significative differenziazioni territoriali. L’Umbria ha avuto un andamento positivo: è quinta per incremento in valore assoluto (+34,4 milioni di euro) e sesta per variazione percentuale (+ 20,5%). Tra le regioni che hanno maggiormente aumentato la loro presenza in America Lazio, Abruzzo, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

L'andamento umbro

L’espansione dell’export umbro verso gli Stati Uniti ha registrato un incremento nettamente superiore rispetto alla media complessiva, segnando un +5,1% su base annua nel trimestre di riferimento. Con oltre 202 milioni di euro di vendite, gli Stati Uniti rafforzano la loro posizione come secondo mercato di sbocco per i prodotti dell’Umbria. Nonostante la Germania sia il principale partner commerciale dell’Umbria, l’incremento verso gli Stati Uniti è stato più rilevante rispetto alla Germania che si è fermato a +31,5 milioni di euro.


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Fonte:
AUR -
Agenzia Umbria Ricerche

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