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Una giornata intensa nella Sala Polivalente della Camera di Commercio dell’Umbria.
Proietti: “Digitalizzazione e centralità geografica per attrarre chi vuole vivere e investire”.
Mencaroni: “Costruiamo concretezza, ascoltando imprese e comunità locali”.
Castelli: “Ricostruzione occasione per crescita e coesione reale”.
Dati, visioni e progetti: il Next Appennino si conferma strumento vivo di rilancio.

Mencaroni: “Servono strumenti semplici e risposte concrete”

Ha aperto i lavori Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, con un intervento denso di concretezza: “Non servono slogan, ma una regia operativa per costruire risposte reali a chi vive e lavora nei territori colpiti. Oggi la Camera è qui per questo: sostenere imprese, ascoltare amministratori, dare valore ai progetti che nascono dal basso e farli camminare”.
Mencaroni ha richiamato il ruolo dell’ente camerale nel promuovere interazioni efficaci tra istituzioni, operatori e tessuto economico locale: “Il nostro dovere è tagliare i tempi, eliminare passaggi inutili e favorire una progettazione condivisa ma agile”. Ha poi ringraziato gli amministratori e gli imprenditori presenti per la loro “determinazione nel voler trasformare la ricostruzione in sviluppo”.

Proietti: “L’Umbria è la chiave mediana del Paese”

Molto atteso anche l’intervento della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ha definito l’Umbria “la chiave mediana d’Italia, sia dal punto di vista geografico che culturale, sociale e simbolico”.
Un’identità che oggi, ha spiegato, “può e deve diventare attrattiva anche grazie alla crescita della digitalizzazione: un’infrastruttura invisibile, ma decisiva, per chi vuole vivere, lavorare e investire nei nostri territori”. Proietti ha ricordato che l’Umbria, secondo i dati più recenti della Camera di Commercio, sta rapidamente migliorando i propri standard di connettività.
“Se vogliamo che i giovani restino o tornino, e che l’area del cratere del terremoto possa diventare un’area attrattiva dove vivere e lavorare, dobbiamo offrire lavoro, qualità della vita, servizi e reti. La digitalizzazione è il filo che lega tutto questo. Infrastruttura digitale significa anche libertà di scelta e balzo in avanti nella capacità di attrarre persone e imprese”.
Ha poi rilanciato il ruolo del turismo lento, dello sport e delle imprese culturali come “leve autentiche di rigenerazione non solo economica, ma sociale”.

Castelli: “Non solo ricostruzione, ma rigenerazione”

Il commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, ha presentato un quadro chiaro degli interventi in corso, con un appello forte alla concretezza: “La vera sfida non è solo ricostruire muri, ma ricostruire legami, occasioni, economia. L’Umbria è un laboratorio attivo di rigenerazione sociale. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione”.
Castelli ha ricordato che, nelle sole province di Perugia e Terni, sono attivi 30 progetti per un totale di 19 milioni di euro e 948 occupati, di cui 327 posti di lavoro aggiuntivi: “Abbiamo numeri importanti, ma dobbiamo accelerare sulla messa a terra, sulla realizzazione visibile delle progettualità”.
Il commissario ha richiamato la necessità di un accompagnamento tecnico e istituzionale stabile per chi ha ottenuto i finanziamenti, e ha garantito il massimo impegno della struttura per evitare blocchi e ritardi: “L’efficacia della spesa è oggi la vera misura della ricostruzione”.

Norcia protagonista, Boccanera: “Vogliamo futuro, non solo memoria”

Molto sentito l’intervento del sindaco di Norcia, Giuliano Boccanera, che ha parlato a nome dei Comuni del cratere umbro. “Non chiediamo trattamenti speciali. Chiediamo infrastrutture, scuole, connessioni, opportunità”, ha detto. “Non vogliamo più essere definiti come l’Italia ferita, ma come quella che riparte. Serve rispetto, visione, ascolto”.
Norcia, ha ricordato Boccanera, “ha già dimostrato di saper attrarre turismo, economia e cultura. Ora tocca alle istituzioni aiutarci a rendere stabile questa ripartenza”. E a m’ di esempio ha citato alcuni dati: “prima del sisma avevamo 3.500 posti letto turistici, subito dopo il sisma avevamo solo 100, ora siamo risaliti a 1.500 e progrediamo di giorno in giorno per recuperare il terreno perduto. E le imprese di produzione e vendita dei nostri prodotti tipici vanno molto bene”.
Una posizione rafforzata dai numeri presentati poco dopo dall’Isnart.

Isnart: a Norcia +43,4% di presenze turistiche in cinque anni

Fabio Di Sebastiano, dell’Istituto nazionale ricerche turistiche (Isnart), ha mostrato dati eloquenti. Nella provincia di Perugia, Norcia segna un incremento del +43,4% delle presenze turistiche nel 2024 rispetto al 2019, seguita da Cascia (+16,8%) e Spoleto (+14,2%).
Un boom che, ha sottolineato Di Sebastiano, “conferma la forza attrattiva delle aree interne, a patto che si investa su accoglienza, servizi e narrazione positiva”.
L’analisi ha evidenziato anche un forte sviluppo nella ricettività rurale (oltre il 40% degli interventi riguarda agriturismi) e un’interessante sperimentazione di reti di Comuni, come nel caso di Ferentillo, capofila del progetto Insviluppo per la promozione digitale.

Un confronto concreto con imprese, operatori e cittadini

Particolarmente ricca la parte finale del convegno, aperta agli interventi dal pubblico. Hanno preso la parola imprenditori turistici, operatori culturali, amministratori, cittadini, tutti uniti nel sottolineare bisogni e buone pratiche. Tra le criticità più segnalate: trasporti carenti, eccesso di burocrazia, scarsa promozione nazionale. Ma anche proposte: creare percorsi turistici integrati, investire nella formazione giovanile, mettere in rete gli eventi e le esperienze di successo. Il clima è stato partecipato e costruttivo, con applausi a più riprese per gli interventi dei protagonisti istituzionali.

Sisti: “Tagliare i lacci inutili, agire con precisione”

Nel corso della mattinata è intervenuto anche il segretario generale della Camera di Commercio, Federico Sisti, che ha richiamato l’importanza di rispondere con tempestività alle richieste quotidiane di imprese e cittadini, “evitando ritardi e inutili lacci burocratici che rischiano di rallentare la ripartenza”.

Un percorso da accompagnare, passo dopo passo

Dal confronto è emersa con forza la consapevolezza che la ricostruzione non deve essere un semplice ritorno al passato, ma una sfida contemporanea fatta di reti, servizi, visione territoriale e capacità di attrarre nuove energie.
Un processo da sostenere con strumenti agili, investimenti mirati e una forte condivisione tra chi governa e chi abita questi luoghi. L’Umbria, ancora una volta, si conferma cuore resiliente del Paese, pronta a far valere la sua posizione “mediana” come punto d’incontro tra tradizione e futuro.

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Ultimo aggiornamento

15-07-2025 16:07

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