L’Italia è conosciuta nel mondo per i suoi monumenti classici antichi, ma stranamente i numerosi siti preistorici, unici e affascinanti, sono poco conosciuti. La Foresta Fossile di Dunarobba ad Avigliano Umbro, vicino ad Amelia (Umbria), è un raro monumento naturale che risale a tre milioni di anni fa, nel Pliocene. Infatti, è così raro che ne esistono solo altri due esempi nel mondo: uno all’interno di un ghiacciaio del Canada e l’altro in Germania. Da non confondere con la Foresta pietrificata americana, che è stata trasformata in pietra dall’azione di un vulcano, gli alberi di Dunarobba a tutt’oggi sono tecnicamente legno, congelati nella loro composizione e forma originale, con la cima spezzata ma con ancora intatto il robusto tronco.

Questo sito straordinario venne alla luce alla fine degli anni ’70 del Novecento, mentre degli operai stavano scavando in una cava di argilla, e passò sotto la tutela del Ministero dell’Ambiente e della Regione Umbria nel 1989.

La vista di una cinquantina di ceppi di conifere giganti lascia i visitatori a bocca aperta. Alcuni si ergono fino a un’altezza di 8 metri. I diametri dei tronchi misurano da 1 a 4 metri. Gli alberi si trovano su quella che era una volta la riva di un lago che si estendeva attraverso la Valle di Terni da Spoleto a Città di Castello. I cambiamenti climatici hanno provocato il ritiro delle acque e gli alberi sono gradualmente affondati in depositi di sabbia e argilla, sepolti in profondità in strati di sedimenti che li hanno conservati fino ai giorni nostri.

Essendo ancora tecnicamente legno, gli alberi di Dunarobba sono soggetti al deterioramento e all’attacco di uccelli e insetti e sono pertanto attentamente monitorati. Il sito è aperto nella maggior parte dei giorni con visita guidata obbligatoria.

Per informazioni sugli orari di apertura: Tel. +39.0744.940348

www.forestafossile.it


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