Colline dolci, colori tenui, le prime brume e il cielo che ha il chiarore dei tramonti autunnali. Camminare, tra le campagne attorno a Montone, nell’alta valle del Tevere, fa tornare in mente il profumo dei camini e il silenzio di un tempo. Il Medioevo qui è storia, cultura e identità. Le vicende di Braccio da Montone, della famiglia dei Fortebracci, sono il filo che percorre secoli di battaglie e contese, respirando, accanto a ogni mattone di questi luoghi la memoria del tempo. L’impressione è che questi paesaggi custodiscano il valore della storia, dove ogni sentiero conduce in un viaggio fatto di emozioni: un dipinto che ferma il tempo e regala la sensazione di vivere un’atmosfera magica. Il paesaggio e la storia qui sono un elemento unico: ogni albero, ogni filare, ogni casolare, sono parte di un quadro da ammirare in silenzio, riflettendo sul patrimonio di cultura che, nei secoli, ha trovato, tra queste colline il suo luogo ideale.

A Montone a storia e la cultura si fondono, restituendo il piacere di vivere un’esperienza che coinvolge la mente e gli occhi, dimenticando la frenesia e riscoprendo il gusto di vivere nel silenzio. Un viaggio naturale che, durante il periodo autunnale, significa godere del piacere di camminare tra i vicoli del borgo e lungo i percorsi che attraversano queste colline, immaginando di rivivere periodi lontani, con le gesta di condottieri e viandanti. Un’occasione per incontrare chi cammina sul percorso “Di qui passò Francesco”, per cogliere il valore più spirituale di trovarsi tra questi boschi, nel cuore verde dell’Italia, in luoghi dove la lentezza è un valore, dove ogni passo è un’emozione. La Pieve di Seddi, lungo la tappa che da Città di Castello porta a Pietralunga, è uno dei gioielli dell’Italia più piccola: oggi è uno degli ostelli che danno accoglienza ai pellegrini che affrontano il cammino, con la formula “donativa”, gestito da volontari.

Le tracce del passato più recente, dell’agricoltura dedicata alla coltivazione del tabacco, si possono riconoscere nelle forme del paesaggio rurale: gli edifici che servivano a essiccare le foglie di tabacco costellano queste campagne e alcuni di questi sono stati recuperati in modo intelligente per creare ospitalità diffusa. Uno di questi è l’agriturismo Il Sarale, nella frazione di Col di Pozzo: qui prende corpo l’idea di innovare, investendo in sostenibilità e nell’agricoltura biologica, con la multifunzionalità che diventa la sfida per tutelare le api e la diversità biologica. Questa terra, tra il Tevere che attraversa la pianura e l’incontro tra Umbria e Toscana, è l’occasione per girare e trovare aziende agricole che sono il gusto di queste terre e del lavoro in campagna: l’Agricola Monni è una di queste, che prosegue l’attività di allevamento e produzione di formaggi pecorini avviata da Salvatore Monni, un pastore sardo trasferitosi qui alla fine degli anni ’60, con la volontà di dar vita a una nuova opportunità, investendo nella tradizione e nella sapienza tramandata.

L’anno dei borghi incontra l’anno dei cammini e, assieme, permettono di apprezzare il valore vero del paesaggio rurale e di quello culturale: le terre di Braccio da Montone sono una delle ricchezze insostituibili dell’Italia. Borghi, colline e pascoli sono il capitale che occorre saper conservare, con attenzione e lungimiranza. Cammini francescani non solo da percorrere ma che possono essere un modo per riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente naturale e sulla custodia di questo patrimonio, il capitale naturale e il bene comune che ha bisogno, ogni giorno, di essere curato e manutenuto. Il rispetto per la Terra, per ricordare, a ciascuno, che siamo una piccolissima parte di un ecosistema, fragile, che dobbiamo tutelare.

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