Durata : 07:50 minuti

Data di pubblicazione: 29/01/2025

Canale di pubblicazione: Canale YouTube post-italy.com

Lingua : Italiano

Sinossi : C'era tutto. Il borgo di Salci, in Umbria. Ti sei mai chiesto cosa significa essere l'unico abitante di un borgo italiano? In questo video condivido la storia di Marcello Marchini, che è nato, cresciuto e spera di trascorrere i suoi ultimi giorni nel borgo che non c'è più: Salci. Marcello è un meccanico in pensione che non accetta l'idea che la sua terra natale si trasformi in una città fantasma, un borgo abbandonato. Salci, fondata nel 1243, è stata proprietà di importanti dinastie.

Inizialmente, il borgo fu conquistato da una famiglia originaria di Firenze, i Bandini, e grazie alla sua prosperità nel XVI secolo fu dichiarata capitale del suo ducato e feudo pontificio da Papa Pio V. La proprietà fu ereditata dal nipote del papa, Michele Bonelli, che si occupò di Salci fino al periodo dell'unificazione dello stato italiano. Nel 1886, Salci fu ceduta a Vittoria di Mirafiori, figlia del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia. In passato Salci aveva 1.260 abitanti, quasi tutti contadini che lavoravano secondo le regole della mezzadria. Il borgo aveva negozi, un ufficio postale, un calzolaio, una farmacia e una chiesa. Negli ultimi decenni il borgo è stato venduto e si è tentato, invano, di trasformarlo in una struttura ricettiva. Essendo una proprietà privata, i pochi abitanti che fino ad allora rivendicavano il diritto di rimanere a Salci furono trasferiti nelle città vicine. Marcello si è trasferito a Ponticelli, ma ha ottenuto il permesso dalla Curia di utilizzare la casa che prima apparteneva al parroco locale. Ci va tutti i giorni, quasi come in un pellegrinaggio.

Si rifiuta di abbandonare la sua terra natale.

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