Jazz, blues, classica, danza e teatro... Un itinerario tra festival, natura, arte, tradizioni. Inseguendo le emozioni che nascono dai suoni e dalla bellezza del paesaggio

Nella sua casa laboratorio di Rivotorto di Assisi, il musicologo e liutaio Giordano Ceccotti ha da poco terminato di accordare una ribeca, l’antenata del violino, per il prossimo concerto. Ceccotti l’ha costruita seguendo le indicazioni di alcuni dipinti rinascimentali di Pietro Vannucci, il Perugino, ed Eusebio da San Giorgio. “Per realizzare uno strumento musicale che si ispiri a quelli antichi bisogna attingere a fonti iconografiche di musei, pinacoteche e chiese. Anche i manoscritti della biblioteca comunale Augusta di Perugia sono una risorsa straordinaria.

Ma prima di passare alla costruzione vera e propria, si devono produrre sagome in cartone o legno sottile, perché gli strumenti raffigurati non sempre sono funzionanti”. Ha radici profonde la musica in Umbria, regione che ogni anno propone un’infinità di appuntamenti, diversi per stili e pubblico. La combinazione fra la bellezza del paesaggio, che induce alla contemplazione e al silenzio, e l’armonia delle note rende possibile una vacanza nel segno del Mood Boarding, con itinerari costruiti per riflettere le emozioni che si desiderano provare.


Sarah Vaughan, Gil Evans, Eric Clapton sono solo alcuni dei grandi nomi che si sono avvicendati dal 1973 sui palchi di Umbria Jazz, rassegna estiva a Perugia che ha anche un’edizione invernale, Umbria Jazz Winter (dal 28 dicembre all’1 gennaio). Clarinetto, pianoforte e musica swing mettono in secondo piano per qualche ora il placido gorgoglio della Fontana Maggiore nella scenografica piazza IV novembre. Chi ama il jazz più ortodosso prenota invece le serate al teatro Francesco Morlacchi, intitolato al grande compositore perugino. L’estate è anche il periodo di Green Music Festival, con appuntamenti itineranti di musica pop nell’Umbria settentrionale. I concerti si tengono in numerose località, da Passignano - dove è d’obbligo una sosta al santuario di Maria Santissima dei Miracoli a Castel Ringone, per ammirare l’armonioso esempio di architettura rinascimentale - al borgo medioevale di Panicale: da piazza della Vittoria ci si concede una vista a volo d’uccello sul Trasimeno. Pesca e pescatori, oltre ai secolari olivi, sono il volto più autentico del lago.


Nel 2025 compie vent’anni proprio il Trasimeno Music Festival, durante il quale “per una settimana si esibiscono i maggiori interpreti di musica classica e giovani di talento”, spiega la direttrice Angela Hewitt, considerata la più rigorosa esecutrice vivente di Bach. È l’occasione ideale per una visita a Magione, all’ombra dell’imponente castello, proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta, “dove si coltivano cereali, tabacco, vite e ulivi su 500 ettari”, spiega il direttore Fabrizio Leoni, e della villa dai profili liberty a Monte del Lago. Il silenzio del borgo viene rotto dai pochi residenti che siedono fuori dalle case per quattro chiacchiere sullo sfondo del tramonto cremisi. Nel borbottio, non senza un po’ di immaginazione, si distinguono le note del violino di Riccardo Schnabl Rossi, musicologo e proprietario tra Otto e Novecento dell’abitazione signorile che prende il suo nome e che ospitò a più riprese Giacomo Puccini.

Intorno al lago Per gli amanti delle note e dei canti afroamericani il luogo di ritrovo migliore è ancora sul lago Trasimeno, tra fine luglio e inizio agosto, per il Trasimeno Blues Festival. Fulcro degli appuntamenti è Castiglione del Lago, una penisola che da lontano si fa notare per le mura della roccaforte voluta da Federico II di Svevia. Per godere di un’insolita vista sul bacino umbro attraverso antiche feritoie, bisogna raggiungere la rocca grazie al camminamento coperto che inizia nelle stanze di Palazzo Della Corgna, ricco di affreschi simbolici nel Salone degli dei. Gli appassionati di musica lirica, barocca e corale visitano durante l’anno Piegaro, che, con altri centri, ospita i concerti della stagione artistica VivoSòno, promossa dall’associazione Musicittà di Perugia.

Vale la pena di ritagliarsi del tempo per una visita al Museo del vetro per la ricca collezione di fiaschi, damigiane e altri manufatti per conservare vino e olio. Da queste fornaci uscirono anche i vetri colorati per mosaici e vetrate del cantiere del duomo di Orvieto. A giugno e luglio, tra le navate dove hanno lavorato Lorenzo Maitani (1275-1330), architetto e scultore che del duomo realizzò la facciata, e Luca Signorelli (che decorò la Cappella di San Brizio tra il 1499 e il 1504), risuonano le canne d’organo e gli strumenti a fiato grazie al festival cameristico Orvieto Musica. “Si tratta di un programma articolato che prevede lezioni, prove collettive e concerti”, precisa Kim Walker, voce solista americana e direttrice della rassegna.

Feste contadine Tutt’altro stile musicale, quello pop - e appuntamenti di prosa - anima Todi a fine estate. Un buon motivo per visitarla è la trecentesca Torre dei Priori, chiusa al pubblico per cent’anni e da poco riaperta. Un trionfo di legno, ferro e vetro dalla cui vetta si ammira l’alta valle del Tevere. Altra esperienza da non perdere è la discesa nelle cisterne ipogee per farsi ipnotizzare dal suono dell’acqua. I cicli contadini delle stagioni risuonano nei canti popolari che danno il benvenuto alla primavera durante il Cantamaggio Ternano, tradizione rifondata il 30 aprile 1896 dal poeta Furio Miselli. Ripercorre la storia del Cantamaggio Maurizio Castellani, il presidente dell’ente di gestione: “Si andava a piedi di casolare in casolare fermandosi sulle aie per portare un ramo fiorito, simbolo di rinascita. Per raggiungere i luoghi si iniziarono a utilizzare dei carri, che nel tempo si sono trasformati in carri allegorici che sfilano per la città. Ciascuno di essi viene rappresentato da una canzone”.

Riti contadini propiziatori che si ritrovano nella Festa delle Acque sul lago di Piediluco durante i giorni del solstizio d’estate (festadelleacque.it). Qui è la suggestiva sfilata di barche a concludere il ricco programma di musica e cultura. Cultura che, nei suoi momenti più alti, dal 1958 va in scena a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi, con il concerto delle orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo in piazza del Duomo, spettacoli di balletto classico al Teatro romano e opere liriche al Teatro nuovo.

Il Comune di Montefalco e la Strada del Sagrantino (l’uva autoctona che dà vita all’omonima docg) sono invece impegnate a promuovere, a inizio estate, Montefalco Musica Doc, dove negli ultimi anni si sono esibiti al pianoforte e al violino alcuni dei migliori artisti italiani. I concerti si tengono nelle cantine e si concludono con il corposo rosso: “ci vuol sempre un buon bicchiere per rendere più coinvolgente l’esperienza”, ammicca Liù Pambuffetti, quarta generazione di viticoltori a Montefalco, nell’azienda Scacciadiavoli. Vino, musica, paesaggio: le feste possono iniziare.

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