Viaggiare a piedi o in bicicletta è una delle esperienze più appaganti che si possano immaginare. Esplorare un territorio lentamente, un passo dopo l’altro, permette di scoprirne le pieghe più segrete, mentre pian piano si abbandona lo stress quotidiano per ritrovarsi. In Italia gli itinerari sono molti e noi, in questo inizio d’autunno, vogliamo suggerirvi una regione famosa per essere il cuore verde della Penisola: l’Umbria. Più precisamente, intendiamo portarvi in una piccola area ancora poco conosciuta dai turisti, compresa fra Perugia, il capoluogo della regione, e le città di Assisi e Foligno.

QUATTRO BORGHI E UNA BELLA INIZIATIVA

Quattro graziosi borghi di questa zona – Torgiano, Bettona, Cannara e Collazzone – hanno messo a punto una proposta comune, chiamata “I Borghi delle due Valli” e dedicata a chi desidera viaggiare a ritmo lento, lontano dai grandi flussi turistici, ma a contatto con un paesaggio che non smette mai di sorprendere. Incastonati fra la vallata del Tevere, il lungo fiume che attraversa l’Italia centrale fino a Roma, e quella del più piccolo fiume Chiascio, i quattro borghi sono uniti da una rete di sentieri percorribili a piedi o in bicicletta per conoscere da vicino le bellezze naturalistiche, culturali, enogastronomiche del territorio. Gli itinerari hanno diversi gradi di difficoltà, ma per tutti sono disponibili file Gpx e roadbook descrittivi scaricabili dal sito www.iborghidelleduevalli.it. Quelli più brevi e semplici sono adatti anche a famiglie con bambini, come lo sfizioso Bike & Beer con bimbi a bordo, un percorso ad anello di 20 chilometri che tocca mulini, storici o ancora attivi, oltre che il birrificio Fabbrica della Birra Perugia, dove fermarsi per una visita e una degustazione. L’itinerario più lungo e completo è il Grande anello dei borghi delle due valli, circa 80 chilometri, indicato per i camminatori e i ciclisti più allenati, anche se, naturalmente, può essere percorso anche solo in parte. Si snoda attraverso un paesaggio suggestivo e molto vario, fra campi, boschi e colline, toccando tutti e quattro i paesi. Ve lo raccontiamo, con qualche consiglio per arricchire il viaggio, fra soste golose e boutique hotel.

TORGIANO, TRA MULINI, BIRRA E LAND ART

Partiamo da Torgiano, un borgo medievale a una quindicina di chilometri da Perugia, alla confluenza fra il Tevere e il Chiascio. Sulle casette color pastello del centro storico, raccolto e tranquillo, svettano la storica torre Baglioni, intitolata alla famiglia più eminente della zona, e il bel campanile della chiesa di San Bartolomeo. Siamo nel cuore di un’importante zona agricola, dove si producono ottimi vini e un eccellente olio d’oliva. Oltre che sedendovi a tavola, li potrete scoprire nei piccoli musei Muvit e Moo, il primo dedicato al vino, il secondo all’olivo e all’olio, entrambi in paese (per info: www.muvit.it). Da non perdere anche la birra artigianale, che a Torgiano vanta una produzione molto apprezzata nella zona, la Birra Perugia, da gustare e acquistare direttamente in fabbrica (www.birraperugia.it). Se decidete di visitare il paese, il secondo fine settimana di novembre potete assistere alla Guerra del sale, la rievocazione storica di uno scontro fra Perugia e lo Stato pontificio, con figuranti in costumi cinquecenteschi, stand enogastronomici e piccoli spettacoli. Nei dintorni di Torgiano si può andare in bicicletta o camminare nel Parco dei mulini, un’area naturale sorta proprio alla confluenza dei due fiumi. Molte di queste pittoresche strutture, destinate alla macinazione del grano e alla frangitura delle olive, sono tuttora ben visibili. Alcune, come il Molino Silvestri e il Molino della Palazzetta, sono in attività e le macine si muovono sfruttando la forza motrice dell’acqua. Il percorso, che segue i fiumi fra pioppi, salici e querce, è facile e regala subito un’idea della bellezza e della varietà dei paesaggi umbri. Paesaggi che, a volte, si sposano con l’arte e ispirano originali itinerari, come quello chiamato Scultori a Brufa, un percorso di land art che si dipana sulla collina della frazione omonima. Dal 1987 il progetto porta a Torgiano scultori italiani e stranieri, chiedendo loro di realizzare un’opera perfettamente inserita nell’ambiente. In questo modo, nel tempo, è sorto un museo di arte contemporanea a cielo aperto.

BETTONA, ARTE E MOUNTAIN BIKE

La seconda tappa del circuito è Bettona, un paesino di origine etrusca che sorge su una collinetta. Bettona è uno dei “Borghi più belli d’Italia” e non appena la si visita si capisce il perché. Ha un bellissimo centro storico medievale e una rete di vicoletti racchiusi fra le spesse mura che, per alcuni tratti, sono addirittura ancora quelle etrusche, risalenti al VI secolo a. C. Gli edifici più importanti sono il Palazzo del Podestà, del 1371, e il Palazzo Biancalana, edificio nobiliare del 1800, oggi sedi del Museo della città di Bettona (www.umbriaterremusei.it). Non fatevi ingannare dal nome, il museo ha un respiro internazionale e merita assolutamente una visita, perché conserva, oltre a un’interessante sezione archeologica, capolavori di El Greco, Dono Doni, Perugino, tra cui la bellissima Madonna della Misericordia. Alle opere in esposizione permanente, nel 2021 si è aggiunto anche un busto di Antonio Canova, un autoritratto dell’artista ritrovato quasi per caso nei depositi comunali. Dopo aver visitato il paese, probabilmente avrete voglia di esplorare i boschi che lo circondano. Sono considerati un paradiso per la mountain bike, grazie alla presenza di una fitta rete di sentieri naturali, come quelli che si snodano lungo le suggestive colline a sud di Bettona. Anche i professionisti si danno appuntamento in paese, perché a fine settembre, proprio tra Bettona e gli altri borghi dell’area, da alcuni anni si svolge l’Etruscan Extrem, una manifestazione agonistica in mountain bike organizzata in collaborazione con la Federazione ciclistica italiana (www.bettonamtb.it). VERSO CANNARA Eccoci arrivati alla nostra terza tappa: il bel borgo medievale di Cannara. Prima di entrare in paese, è il caso di fare una piccola deviazione per visitare due delle località umbre più famose, Spello e Assisi. Spello è detta anche “la città dei fiori”, ma è famosa soprattutto per uno squisito olio extravergine d’oliva. È una località dalla lunghissima storia, testimoniata dalle mura fortificate romane, tra le meglio conservate in Italia, con le porte d’ingresso al borgo, la cappella Baglioni con gli affreschi del Pinturicchio, la bella pinacoteca e la Villa dei mosaici, di epoca romana, scoperta per caso qualche anno fa. Assisi non ha bisogno di grandi presentazioni. Patrimonio Unesco e luogo di grande spiritualità e suggestione, è intimamente legata al culto di San Francesco, che il 3 e il 4 ottobre di ogni anno viene celebrato con una grande festa in ricordo della morte, avvenuta il 3 ottobre del 1226. Imperdibile la visita alla Basilica che gli è intitolata, costruita nel Duecento e decorata con meravigliosi affreschi realizzati dai più grandi artisti dell’epoca, a cominciare da Giotto. La città si trova sul versante nord-occidentale del Monte Subasio e a breve distanza sorge il bellissimo santuario dell’Eremo delle Carceri, immerso nel verde di una lecceta secolare. Un luogo affascinante, dove si viene rapiti dall’intenso misticismo. Anche Cannara, sulla riva sinistra del fiume Topino, è in qualche misura legata a San Francesco. Oltre a una chiesa intitolata al Santo, nel Palazzo Majolica-Landrini c’è il cosiddetto “sacro tugurio”, il luogo in cui Francesco si fermava quando veniva in questo borgo. A tre chilometri dal centro, l’edicola di Piandarca ricorda il luogo della celebre “predica agli uccelli”, un episodio della vita di Francesco ricordato in un affresco della Basilica di Assisi. Anche se non siete religiosi, vale la pena di raggiungere la piccola edicola, perché si trova al termine di un gradevolissimo sentiero che inizia alle porte di Cannara. La facile passeggiata fra i campi e le macchie alberate ricalca il percorso della processione di fedeli che in primavera, circa un mese dopo Pasqua, parte dalla chiesa di San Francesco. Se vi trovate a Cannara nel mese di settembre, non perdete l’occasione di conoscere da vicino la star della tavola locale, partecipando alla Festa della cipolla di Cannara, una sagra che celebra questa particolare cipolla dal sapore dolce e dalle forme e colori più vari. Cosa c’è di meglio, dopo una bella camminata o un giro in bicicletta, di una sosta con buon cibo, un bicchierino di Vernaccia, il tipico vino passito, e due passi tra stand di artigianato e spettacoli musicali?

COLLAZZONE, LONGOBARDI E OLIVI

Da Cannara ci dirigiamo verso Collazzone. Sorto in un sito abitato fin da epoca etrusca, il borgo conserva i tipici elementi dell’architettura militare longobarda: le mura, le torri robuste, le viuzze concentriche intorno all’arengo, vale a dire il luogo di riunione dei cittadini in epoca medievale, i vicoli simmetrici. Oggi dalle mura non si scruta più l’orizzonte per non farsi sorprendere da temibili nemici, ma si ammira il suggestivo panorama che spazia da Perugia fino a Todi, fra morbide colline, campi, oliveti e vigneti inframmezzati da pinete e boschetti di querce e castagni. È il tipico paesaggio umbro, modellato dall’uomo attraverso le coltivazioni, in particolare quella degli olivi. L’esempio più riuscito della profonda interconnessione fra paesaggio, lavoro, cultura e tradizione è la cosiddetta Fascia Olivata Assisi-Spoleto, lunga oltre 40 chilometri, per un totale di 9.000 ettari coltivati, dal 2018 Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao. Per sapere qualcosa di più sulla coltivazione degli olivi, e magari acquistare qualche bottiglia di olio squisito, basta visitare uno dei frantoi della zona, come I potti de’ fratini a Piedicolle, frazione di Collazzone, un frantoio a gestione familiare che produce un olio pluripremiato. Qui si può prenotare una visita guidata con degustazione, organizzare un picnic, un pranzo o una cena, partecipare a un laboratorio dove imparerete a preparare cioccolatini utilizzando olio d’oliva e cacao. Da Collazzone, l’itinerario ci riporta a Torgiano, per lo più lungo vecchie mulattiere e sentieri immersi nel verde dei boschi, costeggiando la vallata del Tevere. A circa due terzi del percorso si raggiunge Deruta, un paesino di piccole case in pietra, piazzette, torri e chiese, molto famoso per la produzione di ceramiche, un’attività che affonda le proprie radici in epoca romana. Sbirciate nelle botteghe e lasciatevi raccontare dagli artigiani la storia del loro lavoro, poi non lasciatevi sfuggire l’occasione di gustare i piatti tipici come le tagliatelle con il sugo d’oca e la porchetta aromatizzata con il finocchio. Chiuso il nostro anello, non ci resta che proseguire per una quindicina di chilometri e visitare Perugia, il capoluogo della regione. Il centro storico ci racconta degli Etruschi, dei Romani, delle comunità medievali: passeggiare senza fretta per le antiche strade è piacevolissimo. Si accede alla parte alta della città con moderne scale mobili che attraversano gli ambienti sotterranei della Rocca Paolina, una fortezza realizzata nel Cinquecento. Nella Sala del caminetto, una videoinstallazione immersiva ricostruisce la storia della città attraverso immagini proiettate sulle pareti e sul pavimento. Una coinvolgente introduzione alla visita, che fra vicoli, scalinate e piazze di varia ampiezza conduce fino a Piazza IV Novembre, lo slargo principale, con la Fontana Maggiore, la Cattedrale e il Palazzo dei Priori dalle caratteristiche forme gotiche. Siamo nella città natale dei cioccolatini Perugina, dunque per finire in bellezza non si può far altro che visitare la Casa del Cioccolato e vedere come nascono, ad esempio, i deliziosi Baci. Il percorso comprende una parte storica, la fabbrica e, naturalmente, una sosta per gli assaggi. Dopo tanto pedalare e camminare, uno strappo alla dieta si può fare senza sentirsi troppo in colpa.

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