Incontri il Menotre, il fiume che attraversa una parte dell’Umbria e che ha significato l’occasione per creare sviluppo, cultura e carta. Filigrana e tessuti, in un mondo fatto di acqua e di impianti che trasformarono la risorsa naturale in produzioni famose ovunque. Carta preziosa, destinata ad accogliere codici miniati e opere universali. Questo è un percorso che segue lo scorrere dell’acqua e la storia che ha avvolto i luoghi dove il Menotre ha trovato il letto per portare la sua forza naturale.  

Da Foligno si sale e, dopo pochi minuti, si raggiunge Pale, un piccolo borgo incastonato tra il fiume e le rocce, con i segni del passato industriale delle cartiere. Oggi il fiume è tornato a essere un luogo naturale, la carta non è più prodotta a Pale e seguire il corso del Menotre significa inoltrarsi in un mondo fantastico tra cascate e pozze, lungo il sentiero all’ombra del bosco. Le gualchiere, le fabbriche di panni, appartengono ormai alla memoria di questo borgo, con lo sviluppo di un distretto che, nel 1850 contava ben 12 cartiere fra Belfiore e Pale.  

Si attraversa il Parco dell’Altolina, che, in passato, era parte del giardino della famiglia Elisei, insediata nel centro di Pale con un proprio palazzo fin dal Duecento. Un sentiero segue il corso del fiume portando a scoprire cascate, forre e angoli di bellezza dove il silenzio è rotto solo dal fragore dell’acqua.  

Da poche settimane, si ha l’occasione di visitare le Grotte dell’Abbadessa, riaperte al pubblico, dopo 40 anni, luoghi nascosti e incredibili, dove acque e roccia hanno creato un mondo sotterraneo capace di stupire. 

L’ombra e la roccia: da Pale si percorre il sentiero che si arrampica sul fianco della montagna per raggiungere l’Eremo. Qui il viaggio percorre la storia, per riportare nel Medioevo, con l’Eremo di S. Maria di Giacobbe, risalente al XIII secolo. Il Sasso di Pale, la montagna che sovrasta il centro abitato, accoglie, in una cavità naturale, l’eremo, con le pareti di roccia e gli affreschi che raffigurano scene religiose con le tracce di contaminazioni di altre culture, di incontri tra civiltà che scelsero questi luoghi aspri e inaccessibili per lasciare un segno del loro passaggio. A contatto stretto con la montagna, si respira il silenzio e la sacralità di un luogo dove il tempo ha un altro significato, con la scelta di allontanarsi dalla quotidianità e percepire l’essenzialità e la sobrietà più vera. 

La Via lauretana , è l’antica strada di pellegrinaggi che conduceva sia a Loreto sia a Cascia, attraversando Pale, con un’evidente posizione di incontro e di accoglienza. Percorsa da viaggiatori illustri, che ne descrissero la bellezza del tracciato, è un cammino che riscopre, ogni giorno, l’emozione del passaggio tra i piani plestini, incontrando eremi e boschi.  

Poco distante da Pale si incontra Rasiglia , una piccola frazione, lungo il Menotre, dove l’acqua divenne l’occasione per sviluppare l’attività legata alla filatura e alla tessitura: piccoli canali intercettavano l’acqua per alimentare ruote e macchinari, creando un borgo di montagna dove lo scrosciare dell’acqua è, oggi, la colonna sonora che accompagna il visitatore.  

Tutto ciò che si incontra ha che fare con l’acqua e con la lentezza, con il tempo giusto per percorrere a piedi una via antica, per produrre la carta, per raggiungere un eremo e scoprire il valore del silenzio e dell’interiorità: l’Umbria sa nascondere luoghi come la val Menotre, incastonati nella roccia e racchiusi nel silenzio che appartiene a un tempo lontano. 

L’acqua ha determinato la storia di questi luoghi: una risorsa naturale che ha permesso di creare comunità e insediamenti legati all’utilizzo dell’acqua, seguendo la forza e la capacità di un fiume, il Menotre, che scende dai Monti Sibillini. La storia sarebbe stata differente senza il fiume che qui ha significato opportunità e prosperità, orientando lo sviluppo. Sono motivi importanti per tutelare e mantenere in equilibrio i sistemi naturali, per proteggere i beni comuni, per garantire opportunità alle generazioni future, comprendendo il valore collettivo della risorsa idrica e degli ecosistemi che consentono di rinnovarla. 

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