Il Cammino dei Protomartiri Francescani è uno splendido cammino che nasce e si sviluppa in Umbria, per la precisione nella provincia di Terni e mira a ripercorrere alcuni posti cari alla vita di San Francesco e ai cosiddetti protomartiri francescani (meglio leggiate la definizione voi stessi). Origini a parte, questo cammino unisce e percorre alcuni dei borghi più belli di tutta l’Umbria. Immerge decisamente il camminatore nella campagna italiana, nel cuore verde dell’Italia e nella sua dimensione più rilassata. In sintesi: se anche voi cercate dei percorsi di grande bellezza da percorrere in Italia, questo cammino fa per voi. Una perla rara!  

INDICE ARGOMENTI:
Origine del Cammino
Pro e Contro del Cammino dei Protomartiri Francescani
Quando fare il cammino?
Guide e tracce gps
Livello difficoltà
Punti significativi più belli
Quanti chilometri dura?
Dove dormire
Il cammino con il proprio cane
Tappe del cammino
Considerazioni finali

Cammino dei Protomartiri Francescani: origine e sviluppo

Il cammino dei Protomartiri Francescani nasce in quanto pellegrinaggio o meglio cammino religioso e si pone l’obiettivo di ripercorrere i luoghi che hanno caratterizzato la vita dei primi martiri Francescani e aggiunge anche alcuni luoghi cari alla vita di San Francesco, ma di fatto è un cammino creato e fondato nell’era moderna. Non è un percorso storico quindi risalente a secoli fa ed è stato fondato da Alessandro Corsi, priore della Compagnia dei Romei e a lui (e a chi con lui ha lavorato per rendere possibile questo cammino) vanno tutti i miei  ringraziamenti! Di fatto questo cammino (per me) non è stato percorso con alcun intento religioso (importante precisarlo) e l’ho trovato splendido per i paesaggi e i borghi toccati. A ognuno quindi il suo  cammino. Ateo o religioso che sia.

Pro e contro del Cammino dei Protomartiri Francescani 

Essendo di fatto un cammino davvero (ancora) poco conosciuto, ci tengo a darvi una panoramica globale e direi di farlo dividendo il lati positivi, da quelli negativi. 

PRO: TUTTE LE RAGIONI PER CUI FARE IL CAMMINO 

  1. Il cammino dura solo 6 giorni (ma in realtà si può fare serenamente anche in 5). 
    Di tanti cammini che richiedono settimane o mesi, questo cammino dona la soddisfazione grande di poter essere iniziato e finito senza dover prendere settimane di ferie intere, e già per  questo vincerebbe. 
  2. Parte da Terni e ritorna a Terni 
    Voi avete presente quanto sia lunga alle volte tornare al punto di partenza per prendere la macchina e poi tornare a casa? Io sì! Una volta ho impiegato un’intera giornata. Intera. Beh qui si parte e si arriva nello stesso punto ed è qualcosa di eccezionale. 
  3. Si sviluppa totalmente in Umbria 
    Per me una delle regioni più belle d’Italia, ma soprattutto una regione che sta lavorando molto sui cammini e sul turismo slow fornendo splendidi servizi proprio ai camminatori e direi che questo è un elemento importante.
  4. Borghi bellissimi 
    Per me, che ho fatto il cammino in modalità NON religiosa, i protagonisti indiscussi di questo cammino sono i bellissimi borghi che si toccano, visitano e si vivono. Diversamente forse non si  avrebbe modo di conoscerli eppure c’è da restare incantati. 
  5. Segnaletica 
    Il cammino è perfettamente segnalato. Davvero ottimo. 
  6. Economico 
    L’Umbria è una regione che offre ancora la possibilità di non spendere delle fortune. Si può trovare da dormire in strutture molto carine a prezzi validi e mangiare un gran bene senza spendere troppo. 
  7. Ben sviluppato, ben organizzato e decisamente bello 
    Di più, non so. 

CONTRO: I DIFETTI DEL CAMMINO (PER ME)   

  1. La presenza dei CACCIATORI!

Costante, continua, fin dalla prima tappa. Dedicherò un lungo capitolo a parte sull’argomento. Su quanto inquinino, su quanto siano di fatto pericolosi per chi cammina, su quanto sia  ORRENDO camminare in un bosco o in una sterrata e sentire SPARI attorno a sé… SPARI! E io sarei lì per godermi la natura! Mai concepirò come si possa divertirsi uccidendo, ma se questo è un tema che prevede un’ampia discussione e mille incoerenze e problematiche più ampie (lo so già), non trovo invece  accettabile che nel mentre degli esseri umani da un lato passeggiano con cani, bambini e famiglia… Ce ne siano altri a 10 metri? 30 o 50 liberi di SPARARE come caspita vogliono loro. Nella direzione che vogliono loro. Con la frequenza che vogliono loro. Problema molto serio che non riguarda solo questo cammino ovviamente, ma anche tanti altri  posti e gli “incidenti” mortali ci sono già stati. Quanti devono essercene prima che venga regolata la cosa? Per la cronaca, a noi è capitato che sparassero vicino, parecchio vicino, a noi. 

  1. Il nome del cammino

Personalmente non lo amo e nella mia testa l’ho titolato “Il cammino dei borghi in Umbria”… Un’alternativa che meglio rende l’idea a chi come me pensa di farlo in modalità benessere, laico  benessere… Quindi non fate di un nome un fascio (si dice così no?) perché il cammino è decisamente bellissimo. Nome a parte.

Quando fare il Cammino dei Protomartiri Francescani?

Il Cammino dei Protomartiri Francescani si può percorrere serenamente tutto l’anno, ma  sicuramente di mio consiglio inverno, primavera e autunno… Ma no davvero l’estate! Si rimane  sempre ad altezze collinari (400-500 o 600 metri massimo per dire) e dire che d’estate si rischia un caldo eccessivo, è scontato. Ma a voi come sempre la scelta , solo se camminate in estate abbiate con voi un minimo di 2 litri d’acqua (a volte se ne bevono anche di più).

Guide o tracce gps? 

Posso dirvi che in questo caso il sito è completo di tutto, fatto (devo dire) con bravura e se non  dico che è perfetto è solo perché la perfezione non esiste (dicono), ma di rado mi sono trovata  così bene. Sintesi: trovate tutto sul SITO UFFICIALE Tracce gps, descrizioni delle tappe, punti da vedere e traccia con wikiloc facile da seguire, pure. Ci sono anche le mappe. Non ho invece comprato o cercato guide cartacee che per quanto ne so io, non ci sono (ancora). Altra fonte di informazioni importanti, il gruppo su Facebook con la presenza del fondatore del cammino. Ottima risorsa per aver gli aggiornamenti necessari sempre e parlare con altri  camminatori.

Cosa aspettarsi: livello di difficoltà? 

Il livello di difficoltà è sicuramente escursionistico (in alcune tappe) e medio intenso in generale. Quasi in ogni tappa si percorrono dei dislivelli impegnativi, ma la giornata che ho trovato più  dura è la seconda tappa che presenta tratti escursionistici (come la tappa 5) con salite impegnative in termini di fiato. Di fatto però lo consiglierei a tutti. Sicuramente non ci porterei un amico che non ha MAI camminato, questo no davvero. Ma è un cammino che offre delle possibilità davvero interessanti: dura poco, ha tappe con terreni facili e non presenta alcuna difficoltà tecnica.

Punti significativi più belli (per me) 

  1. Stroncone 
    Bel borgo a cu i si arriva alla fine della prima tappa. La parte antica dentro le mura onestamente sembra fuori dal tempo e colpisce anche per il suo essere rimasta “autentica” ovvero senza  mille gelaterie o bar o negozietti pensati per il turismo e preciso, evviva. Spesso quando avviene quel meccanismo il borgo è meno interessante. Qui invece si respira autenticità e l’ho molto apprezzato. 
  2. Narni
    Narni è un borgo bellissimo! Se Stroncone in realtà l’avevo già visitato (con gioia), Narni non  avevo mai avuto occasione di vederlo e che sorpresa. Per quanto sia arrivata qui decisamente  stanca, la sua bellezza arriva anche al camminatore stanco (nel mio caso a pezzi). Da vedere. Con il cammino o in auto, se proprio insistete. 
  3. San Gemini 
    Bellissimo borgo anche questo. Più turistico questa volta, ci sono varie trattorie e ristoranti, ma non nel senso negativo eh. Al contrario siamo addirittura usciti a cena godendo dell’ottimo cibo della zona. Si passeggia e si visita facilmente, ma questi borghi mi lasciano sempre orgogliosa del nostro Bel Paese. 
  4. Calvi dell’Umbria 
    Altro borgo molto cari no, ma l’ho visto poco perché di passaggio (ma ancora ringrazio il bar aperto il giorno di Natale con noi affamati e non poco… increduli di trovare un bar aperto).
  5. Cesi 
    Questo borgo è minuscolo, ma un’altra piccola perla. Arroccato su un monte, si arriva  direttamente dal bosco e ancora una volta i borghi dell’Umbria sono una delle ragioni migliori  per percorrere questo cammino. 

Capite perché nella mia testa l’ho soprannominato “Cammino dei Borghi in Umbria” al posto del suo nome originale? Per me, queste le bellezze del percorso che ho più amato, ma di fatto il  cammino ripercorre luoghi sacri e religiosi e non solo. Sul sito (fatto veramente bene) trovate per ogni tappa tutti i punti da vedere nel dettaglio quindi scusate la mia parzialità e per un elenco completo andate sul sito. Soprattutto se interessati ai luoghi religiosi che incontrerete lungo il percorso (e di cui io non vi parlo perché non sono quelli che mi hanno colpito di più). 

Quanti chilometri dura il Cammino dei Protomartiri Francescani? 

Il cammino dura 105 chilometri, ufficialmente. Di fatto però contate qualche chilometro in più a Terni visto che la partenza e l’arrivo sono in due zone diverse (vi spiego meglio più avanti) e poi gli eventuali chilometri di quando si sbaglia  strada… La segnalazione è ottima, ma può succedere. 

Dove dormire lungo il Cammino dei Protomartiri Francescani? 

Personalmente ho fatto il Cammino dei Protomartiri Francescani in inverno (nel periodo natalizio per giunta) e ho scelto strutture private e non ospitalità povere (of course). Di fatto la scelta non manca e si trovano dei posti davvero molto ma molto carini dove dormire, a costi contenuti. La media per una camera doppia o appartamento è di € 45/50 da dividere in due (per camera o per appartamento). Sicuramente dormire a donativo conviene molto di più, ça va sans dire. Tenete presente che in alcuni casi tipo La Rosita di Cesi, monastero restaurato, il riscaldamento non c’è quindi in inverno può diventare meno “ospitale” l’accoglienza. Detto questo i prezzi sono ancora accettabili! Anzi, diciamo pure economici a tratti. L’offerta c’è, ma non “abbondante”. Noi abbiamo prenotato tutto prima di partire perché di fatto in alcune tappe non era per niente facile avendo anche il cane con noi ed avendo scelto il periodo di Natale. I camminatori sono ancora pochi, ma tanti i turisti che visitano queste zone in auto, comodamente.

Fare il cammino dei Protomartiri Francescani con il proprio cane: cosa serve sapere? 

Bruschetta è venuto con noi e ci siamo divertiti e tanto tutti e tre! Di fatto nessun problema nel portare il cane. La maggior parte dei percorsi permettono di lasciarlo libero e spensierato… Solo attenti ai cacciatori (io a tratti urlavo e cantavo a squarciagola per proteggere lui e noi visto che la legge, non ci pensa!), ma a parte questo non ci sono controindicazioni. NB: le strutture che accettano cani sono in minoranza. Da qui l’importanza di pianificare anche prima il dove dormire se avete un cane con voi.

Alcuni consigli:
– Controllate che accettino i cani
– Verificate che non vi chiedano costi aggiuntivi
– Evitate con cura chi chiede soldi in più in nome di “pulizie straordinarie” (10 euro, mi hanno fatto pagare in loco 10 euro in più per le pulizie extra per un maltese di 3 chili che perde meno peli che io capelli… )

Di fatto ritengo un po’ una presa in giro far pagare 10 euro in più a notte per un maltese (anche le dimensioni dei cani fanno differenza) quando un albergo per cani costa 15/20 euro con cibo e assistenza inclusa tutto il giorno… E dal momento che il numero degli animali domestici nelle nostre case sta salendo vertiginosamente, mi sento di consigliare alle strutture di darsi una regolata. Sicuramente di mio starò molto più attenta scegliendo di dare i soldi solo a chi davvero li accetta gli animali e vi chiedo di fare lo stesso… Che di prese per il culo ce ne sono già abbastanza, non ne servono di nuove.

Tappe Cammino dei Protomartiri Francescani

Se sul sito trovate le tappe ufficiali, qui vi vado a raccontare quelle fatte da me visto che ho apportato alcune varianti e vi lascio anche le tracce di Wikiloc usate con una nota importante: in quei giorni le altimetrie a causa di un bug dell’applicazione erano totalmente sballate. NON GUARDATE LE ALTIMETRIE quindi. Il Cammino dei Protomartiri Francescani è diviso (ufficialmente) in 6 tappe, ma si può percorrere serenamente anche in 5 giorni facendo quindi 5 tappe. Ma a voi poi la scelta. Vi racconto la mia esperienza qui e il come l’ho sviluppato io.

TAPPA 1
Terni – Stroncone
Durata: 15/16 km se partite da Terni centro città o quasi (tappa mia)
Tempo: 4/5 ore reali (noi ce ne abbiamo messe 6 ore con pause, pranzo e tutto).
Difficoltà: facile per chi ha buon allenamento o pratica, ma presenta qualche bella salita.

Vi racconto di questa tappa nei dettagli qui: Tappa 1 – Terni Stroncone

TAPPA 2
Stroncone – Poggio
Durata: 30 km
Tempo: 9 ore
Difficoltà: sicuramente la tappa più dura per la parte che riguarda la salita allo Speco di Narni, impegnativa come dislivello e anche per via della durata… Tosta!

Vi racconto la prima parte della tappa qui: Salita al Sacro Speco di Narni… ma una volta arrivati al Sacro Speco di Narni, la tappa, continua! Arrivare a Calvi dell’Umbria dopo il Sacro Speco comporta circa 1 o 2 ore a seconda con alcuni tratti che ancora tirano. Arrivati invece a Calvi dell’Umbria potete scegliere se terminare, o se avvantaggiarvi di qualche chilometro. Noi ne abbiamo aggiunti 5 alla fine perchè di fatto ho prenotato da dormire vicino a Poggio (e no, non me n’ero accorta che fosse a 5 km da Calvi). Fortuna vuole: sempre lungo il cammino! Unica precisione della mia tappa: il tratto del bosco prima di Poggio è l’unico tratto poco curato trovato. C’erano un paio di alberi caduti e quindi il percorso più difficile.

TAPPA 3
Poggio – Narni
Durata: 27 km
Tempo: 7 ore
Difficoltà: tappa su asfalto o strade sterrate, ma senza montagne da scalare o troppi sentieri.

Anche in questa tappa gli spari dei cacciatori si sono sentiti attorno fin dall’inizio (nel mio caso 26 dicembre, ore 8 di mattina!). Prima parte su strade asfaltate poco frequentate. Poi si passa in una fattoria e si inizia ad attraversare dei campi con un bel po’ di fango nel nostro caso. Si trovano un paio di passaggi in mezzo ai rovi e serve fare attenzione (ovviamente io avevo 2 o 3 spine nelle dita). Si sale poi un po’ in collina e si torna su strade asfaltate. La tappa è a questo punto quasi tutta su strade con passaggio da un paio di paesini che non hanno nulla di che. Ultimo tratto totalmente in ombra ed essendo inverno fa molto freddo, ma ovviamente dipende dal periodo. Arriviamo a Narni ed è bellissima! Centro vivo pur essendo il 26 dicembre. Tramezzini a due euro e mangiamo camminando che dobbiamo arrivare a Narni Scalo dove abbiamo albergo: altri 2 km in totale, ma anche qui per fortuna lungo la strada. Confessione: arrivati a Narni c’è una deviazione che porta all’Abbazia di San Cassiano che credo sia bellissima… Ma non avevamo le forze di fare deviazione per arrivarci. Di fatto quindi la saltiamo anche se ancora ora mi pento (ma al momento, non mi riusciva proprio!).

TAPPA 4

Narni – San Gemini
Lunghezza: quasi 16 km
Tempo: 4 ore (con pause)
Difficoltà: Facile, piacevole e decisamente bella da vivere.

Oggi è leggera. Freddo vero però nel nostro caso (2/3 gradi). La tappa sarebbe di 20 km ma avendone già fatti alcuni il giorno prima di fatto ne faremo totali poco meno di 16. La tappa di oggi è la più bella e facile al contempo. Si passeggia nelle campagne umbre una volta usciti da Narni e soprattutto collega due bellissimi borghi. Qualche parte nei campi con fango e grandi aperture su valli e colline. Ovviamente si sentono spari e si trovano mille cartucce per terra, vergognatevi! La tappa però è bellissima per godere delle strade bianche umbre che danno sulle colline. La salita è solo alla fine della tappa, lungo una statale, ma per poco tempo e  piuttosto facile grazie all’asfalto e alla pendenza costante. Nota: non si incontrano bar lungo la tappa.

TAPPA 5

Narni – Cesi – Terni
Lunghezza: meno di 25 km
Tempo: 7 ore (con pause e pausa pranzo inclusa però)
Difficoltà: prima parte impegnativa, seconda parte facile

Ultimo giorno e ultime due tappe che noi decidiamo di unire in una anche grazie ai consigli di Alessandro (il creatore del cammino). La prima parte della tappa è quella che da San Gemini va a Cesi ed è anche quella più impegnativa. Nel primo pezzo si cammina lungo una strada trafficata, una provinciale o statale che sia e come sempre ho ansia… Ma è per fortuna un tratto breve e soprattutto è l’unico di tutto il cammino (trafficato). Si prende poi una strada che inizia a salire e si arriva  al Parco Archeologico di Carsulae che mi è stato consigliato di visitare… Ma di fatto quando arriviamo noi è ancora chiuso e quindi lo possiamo vedere solo da fuori. Poi inizia la salita fino alla Romita di Cesi, impegnativa forse, ho trovato peggio quella per il Sacro Speco di Narni. Solo l’ultimo pezzo è su sentiero e si fa fatica. Arrivati alla Romita di Cesi abbiamo telefonato e siamo stati accolti per visitare questo luogo davvero speciale: la posizione, il silenzio, quella carica che si respira solo in alcuni luoghi (a prescindere che si creda o no, come dico sempre)… Davvero una tappa da non perdere. Poi proseguiamo e iniziamo la discesa su sentieri che ho trovato molto più complessa rispetto alla salita (e anche qui mille cartucce di plastica per terra… E poi parliamo di ambiente e preservazione dell’ambiente? Vergognatevi!). Lunga discesa fino a Cesi che praticamente è arroccato sul monte quindi si esce dal bosco e si arriva a Cesi quasi direttamente. Da dopo Cesi in poi tutto il percorso sarà invece su asfalto, lungo strade provinciali, facile da camminare, ma a onor del vero poco piacevole. E qui vi dico: se avete poco tempo, se volete tagliare qualche parte, se avete fretta, siete stanchi o altro… Il tratto Cesi/Terni è giustamente fatto per tornare al punto iniziale, ma volendo si può anche prendere un autobus molto comodo. Se no camminate, come abbiamo fatto noi, ma senza grandi paesaggi.

Considerazioni finali (mie) sul cammino dei Protomartiri Francescani

Uno splendido cammino. Ve lo consiglio di cuore! Sicuramente impegnativo e intenso (non sottovalutatelo perchè alcune tappe richiedono impegno), ma davvero ben pensato, strutturato e ideato. Se lo volete vivere come pellegrinaggio tantissimi i luoghi sacri e religiosi che si incontrano. Se lo volete vivere per il semplice gusto di viverlo come camminatori, il gioco vale la candela sia per gli scenari di campagna che per i borghi che per il cibo! Sia mai che ce ne dimentichiamo. Non ci sono tanti cammini di breve distanza in Italia. Quello più noto è la Via Degli Dei e vi dico, il Cammino dei Protomartiri è altrettanto interessante, forse leggermente più semplice, con punti di grande forza. Di contro c’è questa tendenza a dover per forza chiamare tutti pellegrini sui cammini religiosi che io non ho mai amato, ma la maggior parte delle persone che oggi cammina non lo fa come forma di pellegrinaggio in realtà. Non fatevi quindi allontanare da questi “paroloni” o queste etichette che spesso risultano strette. Qui rimarrete (davvero) appagati a prescindere dalla vostra ragione di cammino… qualunque essa sia, buon cammino!


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