Durata: 23 minuti
Data di trasmissione: 10 novembre 2017
Canale radiotelevisivo: Sito Internet Rivista “Comunità Italiana” - Brasile (http://comunitaitaliana.com/terra-do-verde-infinito/) + Facebook

Lingua: Portoghese

Siamo nell'unica regione dell'Italia centrale non bagnata dal mare. In compenso, le sue verdi colline piene di ulivi sembrano onde in un paesaggio senza fine. Le radici di questi alberi rappresentano la forza delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Il nostro viaggio parte da un campo vicino ad Amelia dove scopriamo degli ulivi molto antichi di una varietà chiamata Raio, che esiste solo qui nel sud dell'Umbria. In convoglio con un gruppo di appassionati di macchine antiche, lasciamo Amelia direzione Narni, tipica città umbra medievale.
Entriamo dalla Porta Ternana costruita più di 500 anni fa. Nel centro, passiamo davanti ad antichi edifici eretti con pietre caratteristiche della regione per arrivare finalmente al Castello di Narni, fortezza costruita nel 1367 come sentinella del sud dell'Umbria. Oggi il castello è un museo che andiamo a visitare: sala della tortura, affreschi, antichi strumenti musicali, armature e abiti centenari.

Il nostro viaggio riprende direzione San Liberato. Tra cipressi, vigneti e uliveti scopriamo la splendida fattoria: il Castello delle Regine. L'enologo Fabio Bussetti ci racconta com'è lavorare qui per produrre vino e olio d’oliva. Proseguiamo verso la città di Giove, dove ci attende un gruppo di sbandieratori, e poi verso Lugnano in Teverina e la sua Chiesa di Santa Maria Assunta.

Da Lugnano in Teverina andiamo in seguito ad Alviano. In soli 5 chilometri percorriamo 500 anni nella storia dell'Umbria. Dal Medioevo passiamo al Rinascimento con l'imponente Castello Alviano dove una targa ricorda il passaggio, nella primavera del 1212, di San Francesco d'Assisi. Visitiamo il castello con il sindaco di Alviano, Giovanni Ciardo, che ci spiega che
nel 2010 con i lavori di ristrutturazione è stata scoperta una scalinata in pietra che collegava la torre alla piazza centrale. E ci parla dell’immancabile fantasma locale. La visita finisce nella cappella del castello dove scopriamo affreschi seicenteschi dedicati a San Francesco.

Proseguiamo per Guardea e la grotta di San Francesco. In compagnia dell’allegro gruppo di ragazzi autisti, torniamo al punto di partenza: Amelia. Che visitiamo. Gigantesche mura di pietra costruite tremila anni fa e il simbolo della forza dell'antico impero: un glorioso militare alto due metri, Germanico, padre dell'imperatore Caligola. Questa statua originale di bronzo è stata trovata qui ad Amelia. Ora ha un posto speciale nel Museo Civico e Archeologico della città. La sindaca di Amelia Laura Pernazza, parlando con orgoglio della sua Città, suggerisce di gustare anche la ricchezza enogastronomica locale. Un picnic ci permette di conoscere un piatto tipico: la Panzanella. Ci rituffiamo nel territorio con testimoni figli di questa terra: Doriano Carlaccini e
Umbro Passone che ci parlano di ulivi del tipo Raio e della raccolta manuale. La raccolta è finita e in mezzo alle olive prendiamo un passaggio sul trattore fino al Frantoio dell'Olio Buono. Dove seguiamo tutti i passaggi fino a quando Luigi Lionetti, un produttore, vede con emozione nascere il suo olio. Torniamo in dietro nel tempo alla scoperta di un frantoio di 300 anni fa con il

proprietario Angelo Marzoli che ci spiega il metodo tradizionale di pressatura. Ritorniamo al Frantoio dell'Olio Buono dove Giovanni Crocelli ci presenta il progetto di un extravergine speciale chiamato "l'infinito" che non è in vendita sul mercato. E 'un olio d'oliva solo per gli amici di questa terra umbra. Il nostro viaggio finisce nelle verdi colline dove questi ulivi raccontano storie.

Radici che sostengono questa terra senza fine, in modo che i bambini possano raccoglierne eternamente i frutti.

Amelia, 10 Novembre 2017

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